O.P.O. quando la crisi diventa un'opportunità per ripartire

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In questa intervista, il presidente Loris Nobili racconta come l'azienda ha affrontato l'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e come ha saputo adeguare la propria produzione alle nuove esigenze del marcato.

O.P.O. Srl (Officina Prodotti Ortopedici) nata nel 2018, con più di 50 anni di storia, è un'azienda leader in Italia, e tra i top produttori mondiali, nel settore della riabilitazione e nella progettazione, produzione e commercializzazione di presidi per la deambulazione; certificata ISO 9001 e ISO 13485, l'azienda fa parte della Filiera Salute di Confindustria Emilia. In questa intervista il presidente Loris Nobili racconta come l'azienda ha affrontato l'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e come ha saputo adeguare la propria produzione alle nuove esigenze del marcato.

Come state affrontando l'emergenza sanitaria? Avete fermato la produzione o continuato a lavorare?
Il nostro codice ATECO di appartenenza ci ha consentito di proseguire l’attività produttiva sia per garantire supporto e servizio ai numerosi clienti italiani ed internazionali, sia per assolvere agli impegni sociali nei confronti di partner e dipendenti. O.P.O., in ossequio al quadro normativo vigente, nel pieno rispetto della salute delle persone che lavorano e che collaborano stabilmente con l'azienda, dalle prime avvisaglie di emergenza sanitaria ha attuato le norme previste dai Decreti Ministeriali comunicando le nuove regole adottate e redatte in un protocollo ad hoc integrativo al DVR aziendale, limitando gli accessi di terzi esterni all’azienda, riducendo gli spostamenti tra uffici e reparti produttivi, dotando tutti di DPI (soprattutto mascherine chirurgiche e FFP2) e prodotti per l’igienizzazione personale e della propria postazione lavorativa.

In questo momento avete deciso di affrontare un processo di riconversione dell’attività produttiva per realizzare dispositivi DPI e prodotti utili a gestire l’emergenza COVID-19, ci può spiegare in cosa consiste?
Gli artt. 15-16 del Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020 e l'intuizione delle persone dei reparti produttivo e commerciale, hanno portato l'azienda alla fine del mese di Marzo a concepire, ideare, prototipare e sviluppare una visiera protettiva nata dal design di alcuni componenti già realizzati per una linea di tutori pediatrici presenti da tempo nel nostro catalogo prodotti. Lo schermo facciale “VH001” è una visiera schermante e protettiva prodotto interamente presso i nostri stabilimenti con utilizzo di materie prime europee, che grazie all’ampia superficie trasparente di policarbonato consente, in piena sicurezza, di mantenere il contatto visivo proteggendo occhi e mucose da eventuali liquidi e/o corpi estranei che possono entrarvi in contatto. VH001 è destinata ad operatori socio-sanitari, a chi conduce attività a stretto contatto con il pubblico, e a tutti coloro che desiderano incrementare il livello di sicurezza personale. Facilmente sanificabile, taglia universale ed estrema ergonomia di settaggio grazie alla fascia di chiusura velcrata, VH001 è considerato uno schermo facciale (DPI, II cat., UNI EN 166:2004) che ha ottenuto l’autorizzazione alla vendita da parte di Inail e in seguito, dopo aver superato tutti i test di laboratorio, la certificazione CE da parte dell’Organismo Notificato n. 0426 (ITALCERT Srl di Milano) con certificato n. PPE216AT1820.

Quali sono stati gli step che avete dovuto affrontare per attuare questa riconversione industriale?
Completati i primi prototipi con forme, caratteristiche e materiali definitivi, si è deciso di attivare il percorso di presentazione della domanda di autocertificazione presso l'Inail, ente preposto alla valutazione della conformità tecnica e costruttiva dei DPI. Da quel momento le tappe sono state molto serrate: avvalendosi del supporto di NIER, azienda di consulenza specializzata nella verifica della conformità costruttiva e della reportistica tecnica, è stato testato il prodotto da un laboratorio accreditato (Newton Lab) affinché soddisfacesse i requisiti validi per i DPI di protezione di occhi e bocca, come previsto dalla normativa, redatto il fascicolo tecnico, ed inviata domanda ufficiale all'Inail che ha avallato il progetto dando il suo benestare alla produzione e successiva commercializzazione della visiera protettiva "VH001", il primo DPI prodotto da O.P.O. dal 1968. Alla luce dei risultati ottenuti, dei materiali utilizzati che ne conferiscono particolari caratteristiche tecniche e della documentazione prodotta, l'azienda ha scelto di dar seguito a tutto il lavoro svolto per la presentazione della pratica ad INAIL, offrire un prodotto di qualità 100% Made In Italy con pieno controllo della filiera produttiva, rendersi disponibile per supportare Enti e Strutture in questo delicato momento, investire non sul catalogo attuale connesso ad un fabbisogno immediato, ma anche sulla sua offerta futura per qualificarsi come stabile produttore europeo, e ha avviato l'iter di completamento del fascicolo tecnico per ottenere la certificazione di conformità UE. La documentazione redatta è stata valutata ed approvata dall'Ente Notificato ITALCERT Srl che, in data 29 Aprile 2020, ha ufficialmente rilasciato il marchio CE. Ad oggi, O.P.O. ha riorganizzato il 60% della propria capacità produttiva (il 40% rimane destinato alla deambulazione, nostro core business) per rendere ancor più efficiente il processo costruttivo dello schermo facciale e soddisfare la domanda di mercato (nazionale e internazionale) che stiamo riscontrando. Sono stati attivati nuovi fornitori, formate nuove competenze (processo di coaching supervisionato dai Project Leader ed affidato ad operatori già esperti nei confronti di colleghi di aree differenti), rivista la distribuzione delle aree di lavoro e della ‘linea produttiva’, tutti sforzi tesi ad ottimizzare tempi, costi di produzione e raggiungere il più velocemente possibile il massimo output giornaliero.

Secondo lei come cambierà nei prossimi mesi il modo di fare business per la vostra azienda?
“La parola crisi scritta in cinese è composta di due caratteri. Uno rappresenta il pericolo e l'altro rappresenta l'opportunità"; partirei da questa famosa citazione di John Fitzgerald Kennedy per descrivere il momento particolare che stiamo vivendo. Oggi la nostra azienda, nel suo piccolo e con la profonda consapevolezza di essere una tipica pmi a governance famigliare, sta lottando con le proprie risorse per cogliere da questa situazione tutti gli spunti possibili per iniziare una nuova fase della propria storia. Il fulcro attorno a cui ruota questo nuovo take-off rimane la nostra capacità costruttiva, il controllo della filiera e la qualità che ci ha consentito, fino ad ora, di vincere in Italia e nei mercati internazionali in cui siamo stabilmente presenti la sfida contro i competitor del Far East. Il nuovo catalogo che sta nascendo racchiude alla perfezione il dna O.P.O. ed i feedback fino ad ora raccolti sono incoraggianti, ma occorre qualcosa in più: uno scatto mentale in un mondo in cui la presenza online e social sarà sempre più premiante e il network commerciale del proprio database di contatti base per il growth hacking. Oggi più che mai, il piano degli investimenti dovrà essere programmato con maggiore attenzione perché, è inutile nasconderlo, le risorse sono contingentate, e il sistema bancario è stato finora poco recettivo a tutte le esigenze e i bisogni delle aziende. Tuttavia riteniamo che la storicità dei rapporti e la conoscenza reciproca possano essere leve fiduciarie (dato che nel nostro forecast gli indicatori cardine per lo score dei modelli di rating subiranno shift significativi che solo una ripresa inaspettatamente veloce potrebbero sanare) per poter accedere a fondi di finanziamento. Per concludere, fiducia, passione, tanto lavoro e capacità di autofinanziarsi saranno i vecchi/nuovi precetti per O.P.O. nel modo di fare business post COVID-19. Cosa dovranno fare le aziende per adeguarsi a un cambiamento profondo che toccherà tutto il sistema produttivo sia a livello nazionale che internazionale? Crediamo che il modello di globalizzazione per come ci eravamo abituati a concepirlo e a conoscerlo negli ultimi anni sia stato non solo superato, bensì demolito dall’emergenza socio-sanitaria che stiamo affrontando, il peso dell’Euro come valuta benchmark a livello internazionale profondamente rivisto (al ribasso) e riappariranno barriere intangibili di accesso a mercati esteri legate non tanto alla domanda di beni nazionali (ogni Paese i suoi), quanto alla “protezione” che i dealer locali attueranno nei confronti delle proprie posizioni perché il rischio di perdere il fatturato acquisito sarà molto più alto dell’opportunità di aprire nuovi canali distributivi. Almeno per il 2020 sarà una partita a scacchi in cui senza fiere, con viaggi contingentati e difficoltà di incontro e discussione saremo tutti, quota parte, in “arrocco”, studieremo le mosse dei competitor dai nostri Headquarters e lavoreremo per rafforzare i mercati premium, ognuno i propri. Per il board di O.P.O., l’internazionalizzazione è sempre un tema centrale che desta attenzioni e pone svariate riflessioni ma, improvvisamente e inaspettatamente, il mondo è diventato molto più piccolo. In questa logica, le aziende dovranno organizzarsi, strutturarsi, investire sulle persone, acquisire competenza, avere il coraggio di cambiare un’altra volta (dopo il 2008 pensavamo da aver già assorbito nell’arco di un decennio la crisi finanziaria che ha distrutto il modello bancario “originate to distribuite” a cui, come player italiani, eravamo abituati dal secondo dopoguerra), riappropriarsi del proprio know-how ed investire sul proprio Paese per costruire quella “rete di imprese” fino ad ora solo abbozzata da alcuni imprenditori/manager lungimiranti. L’aggregazione e la comunione di intenti sarà la nostra forza, se avremo la consapevole umiltà di pensare che la ricchezza passa da politiche liberali, anche in ambito M&A e di supply chain potenziate/integrate. Quali sono gli obiettivi futuri di O.P.O per il mercato Italiano? La Direzione di O.P.O. ha appena verbalizzato il riesame dei target annuali e i forecast per il biennio 2020-2021 e abbiamo stabilito che il nostro primo obiettivo è quello di consolidare il “fidelity rate” dei nostri clienti top, eccezionalmente stabile negli ultimi cinque esercizi, se possibile con questi accrescere il fatturato inducendo quel percorso a cui mi riferivo e sviluppare in maniera programmatica il progetto “VH001” che ha dato linfa ed energia positiva all’azienda in uno dei momenti più bui della storia di tutti noi. O.P.O. è grata alle persone che tutti i giorni lavorano strenuamente per superare le difficoltà contingenti e parte proprio da loro, dalla loro intuizione, dal loro senso pratico e dalla loro qualità professionale e umana per investire su un comparto, quello sanitario, che muterà profondamente, soprattutto nelle modalità di contatto con i pazienti. Se non crediamo nelle persone e nel metodo, tutti gli sforzi fatti e che compieremo saranno stati vani. Faremo tesoro di ciò che è stato, sfrutteremo la nostra importante esperienza imprenditoriale, che è un impagabile patrimonio aziendale, per muoverci attenti ma convinti verso il futuro e continuare a scrivere la nostra storia.

FONTE: https://www.confindustriaemilia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/92484

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